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Com’è finito Un caso di coscienza 5?

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Com’è finito Un caso di coscienza 5? L’ultima puntata della quinta stagione della fiction con protagonista Sebastiano Somma nei panni dell’avvocato Rocco Tasca è andata in onda domenica scorsa. Se vi siete persi la puntata ma siete curiosi di scoprire se la pm Giulia Longo ha portato al termine le sue indagini sullo smaltimento dei rifiuti tossici e alle infiltrazioni della camorra a Trieste, nonché degli sviluppi dell’avvicinamento tra Rocco e la sua assistente Alice, continuate a leggere dopo il salto.

Un caso di coscienza 5: riassunto dell’ultima puntata

Alice (Loredana Cannata) cerca in tutti i modi di aiutare la bambina rimasta vittima, insieme al padre, dell’incidente del camion che trasportava materiali tossici; la bimba deve subire un trapianto di midollo osseo e Alice, pur essendo compatibile, non può donarlo perché scopre di essere incinta. Per fortuna, un annuncio messo su internet fa trovare un donatore.

Intanto Rocco (Sebastiano Somma) va in Molise per indagare direttamente dalla zona dalla quale partono i rifiuti, ma si scontra contro un muro di omertà. Giulia (Vittoria Belvedere), da parte sua, mette insieme tutti i tasselli del puzzle e scopre che lo smaltimento dei rifiuti è solo una parte del traffico illegale nel quale sono coinvolti anche politici locali e talpe impensabili. Giulia rischia di essere uccisa ma viene salvata all’ultimo minuto proprio da Rocco.

Infine: Alice e Rocco, decidono di crescere il loro figlio (o figlia) come una vera famiglia e ne rendono partecipe la piccola Eva che accoglie con gioia la notizia.

Non resta, adesso, che aspettare Un caso di coscienza 6 per scoprire l’evoluzione della nuova famiglia Tasca e di assistere alla nascita del figlio di Rocco e Alice.

 

 

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