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Faccia d’angelo, Elio Germano a Fictionitaliane: “Io assente dalla tv? Abbondanza di proposte cinematografiche”

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Ieri a margine della conferenza stampa di presentazione di Faccia d’angelo, la miniserie in due parti in onda il 12 e il 19 marzo alle 21.10 su Sky Cinema 1HD (canale 301), abbiamo avvicinato il protagonista Elio Germano, interprete del Toso, il capo della Mala del Brenta, in azione nel Veneto dalla fine degli anni ’70. L’attore per la prima volta protagonista di una fiction tv chiarisce di non avere preconcetti sulla televisione. A tal proposito il vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2010 come miglior attore rivela di aver apprezzato la fiction di Raiuno su Walter Chiari – anche se “mi dispiace parlare bene di Barbareschi” (il produttore, Ndr) – e di inseguire lavori di qualità:

Elio, la tua assenza dal piccolo schermo negli ultimi anni è dovuta all’assenza di proposte o di proposte di qualità?

Ad un’abbondanza di proposte cinematografiche. Non ho mai avuto il bisogno di cercare negli ultimi 4-5 anni lavoro da altre parti. Sinceramente anche ai lauti compensi della televisione, che ricordiamolo sempre paga spesso 10 volte più del cinema, ho preferito fare il mio lavoro in posti in cui pensavo di farlo bene. Non ho avuto fortuna di incontrare dei progetti dove pensavo si potesse lavorare bene. Il problema è che spesso in televisione ci sono dei tempi molto limitati. Poi c’è una maggiore leggerezza perché non va al cinema ed ha un consumo diverso. E spesso la leggerezza può aprire verso una qualità maggiore. Per esempio io qui mi sono lanciato inventando un dialetto così diverso, non so se al cinema lo avrei fatto.

Un commento sull’importanza di non dare il cattivo esempio con una fiction (ne ha parlato anche, incredibilmente, il boss Felice Maniero).

Io non sono la persona più adatta per pubblicizzare il fatto di non dare il cattivo esempio. Io non credo in una televisione o in un’arte educatrice. Credo nell’arte che crea discussioni. Non mi piacciono i film attesi, che dicono al pubblico quello che deve pensare. Mi piacciono i film aperti, storti, che creano delle problematiche piuttosto che risolverle. In questo caso obiettivo del film non è far vedere quanto è bello un criminale – non mi sarebbe interessato rappresentarlo non perché avrei dato il cattivo esempio ma perché a livello drammaturgico ha poco, io ho bisogno di personaggi contraddittori.

 

 

2 Commenti

  1. ho letto in giro alcune polemiche su questamini serie con Elio Germano. mi ha ricordato tutte quelle che si erano create al tempo di Romanzo Criminale e sinceramente io penso che non ha senso demonizzare in anticipo un programma tv, una fiction o altro prima ancora che vada in onda, solo per l’argomento che tratta… tra l’altro, se non sbaglio, History Channel dovrebbe trasmettere anche un documentario sulla mala del Brenta, giusto per informarsi meglio sui veri fatti!

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