Home Fiction Rai L’Olimpiade nascosta, Cristiana Capotondi: “Conosco l’Olocausto anche per ragioni personali”

L’Olimpiade nascosta, Cristiana Capotondi: “Conosco l’Olocausto anche per ragioni personali”

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L’Olimpiade nascosta, la miniserie di Raiuno in onda il 27 e il 28 maggio, racconta la storia vera di alcuni reclusi di diverse nazionalità di un campo di prigionia al confine tra Germania e Polonia (siamo nell’estate del 1944), i quali, per riprendersi la libertà di cui sono stati privati solo perché ebrei, decidono di sfidarsi in una gara olimipica improvvisata.

La miniserie coprodotta da Rai Fiction e dalla Casanova Multimedia, per la regia di Alfredo Peyretti, vede tra i protagonisti Cristiana Capotondi (Kasia) e Alessandro Roja (Mario). L’attrice ha dichiarato al Corriere della Sera:

Io conosco l’Olocausto anche per ragioni personali. Mio nonno materno era ebreo e tante volte ho sentito aneddoti della vita di quegli anni. La mia famiglia abitava nel quartiere romano di Trastevere e quanto ero ragazzina, c’erano persone che ogni tanto mi dicevano ‘sai, tuo nonno si è nascosto nella mia cassapanca’ oppure ‘quella volta si salvò la vita, infilandosi nella mia cantina’. Per fortuna non venne mai arrestato. Ricordo che andavamo spesso a Olevano Romano per andare a trovare una famiglia di contadini che aveva nascosto mio nonno per un anno: per noi erano come dei parenti.

La vicenda narrata dalla miniserie, come detto, è vera. Ma è stata ritoccata e romanzata. Ecco le parole di Luca Barbareschi, produttore:

Ci siamo documentati. Esiste un archivio in Polonia, dove si conservano tracce di questa storia. E nel museo di Varsavia sono esposti alcuni cimeli di quella eroica sfida: le bandiere olimpiche ricavate da poveri stracci, le coppe per i vincitori ricavate dalle gavette, le medaglie di cartone, e il gargliadetto per una delle gare.

Photo Credits | Getty Images

1 commento

  1. Tanto di rispetto al nonno ebreo ma avrebbe dovuto parlare di Shoah l’attrice allora e non di olocausto. Ma tant’è che si è prestata ad una fiction dove gli errori storici sono stati così tanti, la sceneggiatura da telenovela così scialba, i dialoghi così improbabili, la regia così “ignorante” degli avvenimenti storici e priva di manico… che ci si chiede quale storia conosca la capotondi. Qualcsiasi attore dotato di un minimo senso di cultura storica si sarebbe rifiutato di partecipare ad una fiction basata solo su una idea approssimativa. Non parliamo del doppiaggio da scuola elementare. Le comparse poi sono state dirette da Payretti che sembra sempre fuori luogo nel dirigere queste fiction storiche e non si capisc eil motivo per il quale gliele affidano. Produzione dell’onorevole Barbareschi… come al solito.

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