Home Fiction Rai Il Commissario Manara 3, Alberto Simone: “Fino ad ottobre scorso non c’erano...

Il Commissario Manara 3, Alberto Simone: “Fino ad ottobre scorso non c’erano dubbi, ma ora il titolo è sparito”

0

In una lunga intervista rilasciata a Ed è subito serial, Alberto Simone ha fornito nuovi dettagli in merito alla mancata programmazione della terza stagione de Il Commissario Manara nel piano fiction della Rai, già denunciata dallo sceneggiatore su Facebook qualche giorno fa. Ecco le parole di Simone, anche creatore della fiction con Guido Caprino, in merito alla presunta cancellazione della serie:

Non so se il termine “cancellato” sia appropriato. La sola certezza è che, dopo numerose riunioni tra gli autori della serie e i responsabili del reparto editoriale di Rai Fiction, è nato lo scorso anno un bel soggetto per la nuova stagione di Manara, di cui tutti si sono dichiarati entusiasti, definendolo anche il miglior Manara di sempre. Nell’ultimo incontro con il direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce, avvenuto in ottobre, abbiamo riparlato di Manara e della richiesta dello stesso Del Noce di passare dai precedenti episodi da 50 minuti a un formato da 100 minuti, per dare più respiro alle trame dei gialli e dei personaggi, soluzione con cui ci siamo dichiarati d’accordo. Nei mesi successivi la nostra società di produzione ha avviato con gli uffici Rai competenti le procedure di presentazione dei preventivi e della documentazione richiesta per l’attivazione. Onestamente non abbiamo registrato alcun dubbio sul futuro della serie e sulla sua imminente riattivazione. Il resto è cronaca di questi giorni.

Sui motivi per i quali la Rai ha scelto questa via, Simone non ha risposte precise:

Mi limito a constatare quello che è stato riportato dagli organi di stampa. Ci sono stati tagli consistenti al budget della Fiction. Da quel momento il piano di produzione 2012 è stato rivisitato più volte dal Direttore di Rai Fiction nel più assoluto e comprensibile riserbo. L’approvazione da parte del CdA e stata rimandata per mesi. Ma non mi pare che gli argomenti in discussione  fossero il merito o il valore di un progetto rispetto a un altro. La comunicazione dei titoli approvati è arrivata solo il 15 marzo. Perché siano spariti titoli consolidati e attesi dal pubblico e attivati progetti che invece non lo erano è la domanda che dovreste rivolgere ai diversi  responsabili di queste scelte.

Simone non si mostra molto ottimista:

La speranza è l’ultima a morire. Anche se per un’opera seriale ogni stagione che “salta” indebolisce l’affezione del pubblico, ne delude le attese  e sgretola il rapporto di fiducia e fidelizzazione con la stessa emittente.

Infine gli impegni attuali e futuri:

C’è un presente importante che ci vede impegnati in questo momento una coproduzione con Rai Fiction per un progetto di grande spessore storico e culturale, prodotto da me e da mia moglie Roberta Manfredi e attualmente in fase di riprese. Si tratta del remake del capovaloro del 1976 di Gigi Magni, In Nome del Papa Re. Luca Manfredi, che ne cura anche la regia, ha riscritto la sceneggiatura con Marina Garroni e con la mia collaborazione, trasformando il film originale in una miserie in due puntate. Il protagonista è Gigi Proietti, affiancato da  un cast eccezionale che comprende Sandra Ceccarelli, Lino Toffolo, Jertzy Stuhr e due giovanissimi talenti, Domenico Diele e Greta Scarano. Sarà pronta in ottobre. Ma dopo tutti questi anni dedicati alla fiction televisiva di casa nostra il mio futuro immediato non sarà italiano. Torno a fare il mio mestiere di regista con un progetto per il mercato americano, il remake del mio film per la televisione del 2002 Un difetto di famiglia, una storia che merita sicuramente il passaggio al grande schermo. Abbiamo appena completato la sceneggiatura del film nella versione americana e abbiamo avviato il casting ottenendo già l’interessamento di attori come Al Pacino, James Gandolfini, Alan Arkin, Joe Mantegna e altri ancora. Si tratterà di scegliere in una lista di “grandissimi” chi potrà reinterpretare i ruoli che furono di Nino Manfredi e Lino Banfi. Mi sto divertendo moltissimo. Ma la speranza che qualcosa di buono possa accadere anche da noi non è ancora perduta.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui