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Tiberio Mitri Il campione e la miss: cast, foto e note di regia

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Raiuno manderà in onda questa sera e domani, alle 21.10, Tiberio Mitri – Il campione e la miss, la fiction dedicata al famoso pugile e alla sua compagna, Miss Italia Fulvia Franco. Oggi vogliamo riportarvi il cast ruolo per ruolo, proporvi le note di regia scritte da Angelo Longoni e farvi vedere una ricca galleria fotografica.

CAST

Tiberio Mitri: Luca Argentero
Fulvia Franco: Martina Stella
Signor Franco: Giovanni Vettorazzo
Irma Franco: Eleonora Ivone
Edda: Isabelle Adriani
Madre di Tiberio: Paola Sambo
Padre di Tiberio: Maurizio Zacchigna
Claudio, fratello di Tiberio: Alessandro Riceci
Turiello: Francesco Benigno
Pagani: Giancarlo Previati
Orio: Francesco Meoni
Proietti, il manager: Paolo Scalondro
Jack LaMotta: Giuliano Oppes
Frankie Carbo, il boss: Antonio Ugo
L’aiuto allenatore: Nuccio Siano
Martana: Simone Colombari
Linda: Carmen Tejedera
De Sclavis: Paolo Giovannucci
Tiberio (a 13 anni): Ruben Spendelhofen

NOTE DI REGIA

Raccontare la storia di Tiberio Mitri, oltre a ricordare un grande dello sport italiano, significa ripercorrere l’Italia del dopoguerra e degli anni ’50.

Un’Italia giovane e ingenua, piena di speranze e voglia di fare che rincorreva il benessere e la fortuna per curare le ferite della guerra, la povertà, le macerie dei bombardamenti e uno scontro civile sanguinoso.

Un paese pieno di entusiasmo che vedeva nascere, oltre al boom economico, anche tutti gli elementi fondamentali del costume e della società che sarebbero poi rimasti in modo indelebile nella memoria storica di tutti noi.

La radio prima, la televisione poi, il cinema, Miss Italia, la musica, le automobili, il sogno quasi irraggiungibile dell’America come punto di riferimento e di arrivo.

Questi sono solo alcuni degli elementi che accompagnano la vita di Tiberio Mitri, triestino, sposato alla donna triestina più famosa dell’epoca: la miss Italia Fulvia Franco.

Una coppia di belli e invidiati giovani ancora impolverati dalla guerra e segnati dalla fame sofferta durante il fascismo.

La prima coppia da rotocalco, i precursori di quella che anni dopo si trasformerà in una forma negativa e deteriore di gossip e di pettegolezzo per le masse.

Loro, apparendo nei giornali, così splendenti nel loro amore, così radiosi di gioventù, vigore e sex appeal, costituivano un modello per chi, in quell’epoca, cercava la forza, l’energia e la volontà di uscire dalla povertà.

Se ce l’avevano fatta loro, entrambi venuti dal nulla, entrambi di famiglia modesta, allora ci sarebbe stata una possibilità per tutti, ci sarebbe stato un barlume di speranza per chi aveva intenzione di affermarsi anche in un paese arretrato e piegato dal conflitto.

C’è nella parabola della vita di questo pugile bello, speranzoso, amato dalle donne e dal pubblico, e nell’unione amorosa con la sua splendida moglie, qualcosa di estremamente emblematico del percorso fatto dal nostro Paese dagli anni ’50 fino ai due decenni successivi.

Mitri, come l’Italia, ha cercato di scrollarsi di dosso la miseria e l’ignoranza cercando di dare valore ai propri talenti attraverso lo sforzo e la fatica illudendosi che bastassero sforzo e fatica per arrivare al successo.

Mitri, come l’Italia, si è scontrato con il duro scoglio della realtà e ha dovuto fare pesantemente i conti con le proprie reali possibilità, giungendo così a ridimensionare le proprie speranze e i propri sogni di grandezza

Mitri, come l’Italia, ha conosciuto gli onori della fortuna e le cadute rovinose, le illusioni e i tradimenti, l’incanto nei confronti del futuro e il disincanto del presente.

Ma come l’Italia, la vita di Tiberio Mitri, è anche completamente permeata di vitalità romantica, irrazionale, totalmente sentimentale e poetica, ma anche di ironica spavalderia, di goliardico individualismo e di quell’entusiasmo quasi infantile che caratterizza e rappresenta lo spirito italiano nel mondo e che ci contraddistingue ancora oggi ovunque.

E la storia del più importante incontro pugilistico di Tiberio, quello con Jake La Motta, è decisamente esplicativo di questo spirito e ci racconta di due italiani all’estero, uno che sogna di conquistare l’America e l’altro figlio di immigrati che l’America l’ha già conquistata.

1 commento

  1. Martina Stella recita in modo pietoso, capisco bene il ricorso del nipote del grande Mitri.
    Non capisco con quale coraggio la si possa definire un’attrice….un insulto alle vere dive del nostro cinema!!!

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