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Che Dio ci aiuti, la critica della carta stampata

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Che Dio ci aiuti, la nuova fiction di Raiuno, ha debuttato ottenendo ottimi risultati auditel e vincendo incontrastata la serata del giovedì. La Repubblica, la Stampa e Libero hanno fondamentalmente promosso la serie sottolineandone la continuità con Don Matteo, l’altra fiction che fin qui aveva riscontrato ascolti boom nella stessa collocazione di palinsesto. Non a caso le due serie, entrambe incentrate su un personaggio in abito religioso, sono prodotte dalla Lux. Per Alessandra Comazzi, critica della Stampa:

Ecco questo classico «intrattenimento per famiglie», ambientato nella bella Modena, allegro e scacciapensieri e pieno di bontà stemperata dalle difficoltà della vita e condito di giallo e interpretato con soave leggerezza: formula che rilassa e, con tutta evidenza, piace. Le suore che fanno del bene e risolvono problemi non sono d’altronde una invenzione recente, basti pensare alla Woopi Goldberg di «Sister Act», uno dei film di maggior successo della storia del cinema, e con successo coerentemente e regolarmente replicato in tv (…) La suora di Elena Sofia Ricci è dunque una conferma, dopo tanti Papi, Padri Pii, sacerdoti in talare e frati con i sandali. Ha un passato turbolento e una vocazione solida. Vuole svecchiare il convento dove vive, insieme con la superiora Valeria Fabrizi. Intorno a loro si crea un microcosmo di ragazze con problemi, con figlie, con troppi soldi. Poi c’è la polizia, e l’ispettore Massimo Poggio, gloria del Teatro Stabile di Torino, bel ragazzo con problemi personali che si incrociano con quelli della suora, e che la suora risolverà. Gente bella, gente buona, kalos kai agazos: lo dicevano già i Greci, che quella era una combinata vincente.

Il quotidiano Libero, attraverso la firma di Francesco Specchia, pur evidenziando che “la storia di per sé è banalotta“, ritiene il prodotto “un bel integrato gineceo investigativo alla faccia del maschilismo che abita, di solito, i palinsesti”. Per Specchia l’elemento innovativo però è nel cross-over, avvenuto alla fine di Don Matteo 8, quando Terence Hill ha incontrato (e si è scontrato con) Elena Sofia Ricci. Un passaggio di consegne che “negli Usa è frequente, in Italia è una rarità”.

Infine Antonio Dipollina su La Repubblica sintetizza così la nuova fiction di Raiuno:

E’ il contraltare quasi esatto di Matteo-Terence Hill, le trame giallo-tenue sembrano più complicate (nonchecivolessemolto). Grandi ascolti da subito, forse sulla fiducia.

E sentenzia, inconfutabilmente:

Il giovedì sera tv di Raiuno rimane il veicolo di buona cristianità più seguito, surclassando messe e catechismi.

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