Siamo nella Trieste multiculturale che si appresta a soffrire durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1914. Viviamo il conflitto che anima le esperienze di tre personaggi. Un conflitto che rappresenta il nodo centrale per quanto riguarda la trama de “Il confine”.
Andrà in onda durante il prossimo autunno, in due puntate su Rai Uno, la fiction che il regista Carlo Carlei sta girando in Friuli Venezia Giulia.
A seguito di tre settimane di riprese tra Gorizia e Cividale, come sempre con il supporto della FVG Film Commission, la troupe si è spostata come anticipato proprio a Trieste partendo da Palazzo Vivante, per poi raggiungere la location di Caffè San Marco.
“Il confine”, prodotto da Paper Moon, sarà la fiction di punta del palinsesto autunnale di Rai Uno, nell’ambito delle iniziative per il centenario della Grande Guerra. A immaginare Trieste come centro esemplare della furia del conflitto, punto d’incontro prima pacifico, poi incandescente delle tensioni che distinsero la Prima Guerra Mondiale, è stato Andrea Purgatori, grande sceneggiatore che da tempo si occupa di impegno civile.
Purgatori è già stato l’autore di numerose sceneggiature d’inchiesta quali ad esempio “Il muro di gomma” di Marco Risi sulla strage di Ustica e “Il fantasma di Corleone” (incentrata sulla figura del boss mafioso Bernardo Provenzano). Senza dubbio si tratta della persona giusta per scavare nelle contraddizioni storiche ma anche nei risvolti intimi di un conflitto di proporzioni immani. Già, perché la trama di “Il confine” parte dalla vicenda privata di una ragazza ebrea, un ragazzo italiano e un altro figlio di un colonnello austroungarico: i tre abitano a Trieste, vanno a scuola insieme, sono molto amici e vivono la loro adolescenza con spensieratezza. Poi, saranno protagonisti di un conflitto.
