Home Fiction Rai La donna che ritorna, fiction industriale senz’anima?

La donna che ritorna, fiction industriale senz’anima?

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Antiono Dipollina stamane su La repubblica, nella sua rubrica Canal Grande, attacca La donna che ritorna, definendola una fiction industriale senz’anima. Il critico spiega quale è, secondo lui, la formula che è stata usata per crearla:

Si versano dentro tutti gli ingredienti possibili che possono funzionare in una storia, poi si agita, o magari si “tappa” il bottone dell’uscita … mai vista tanta roba diluita in una storia sola, dai serial killer da gelido thriller al drammone familiare, a corna e sottintesi, a polizie salvate dai poliziotti buoni ai bimbi che commuovono. Un doppiaggio che crea un effetto acquario, musiche e recitazione di circostanza e via.

A tenere in piedi la baracca c’è Virna Lisi:

Focus centrale, l’unica attrice di richiamo, la notevole Virna Lisi nella parte della smemorata, altro ingrediente principe di storie simili.

Il pubblico, intanto, ha nuovamente premiato la fiction di Raiuno seguendola in massa (5,56 milioni di spettatori), confermando ciò che sostiene il giornalista in chiusura:

Ci vorrebbe un po’ d’anima, ma con tutte le ore da riempire in tv diventa un lusso. Quindi via, mescolare e servire. Potrebbe anche non essere un guaio, chissà.

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