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Per amore del mio popolo, anticipazioni della seconda puntata del 19 marzo

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Andrà in onda questa sera alle ore 21.10 su Rai Uno la seconda e ultima puntata della miniserie “Per amore del mio popolo“, la fiction tv interpretata da Alessandro Preziosi che racconta la storia di Don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe che ha dedicato la sua vita alla lotto contro la criminalità organizzata.

La seconda puntata della fiction andrà in onda proprio nel giorno del ventennale della sua morte, avvenuta per mano della camorra. Di seguito trama e anticipazioni della puntata di questa sera.

Per amore del mio popolo, trama della seconda puntata del 19 marzo

La notte di Natale Don Peppe Diana fa risuonare nelle chiese di Casal di Principe la sua lettera “Per amore del mio popolo”, un documento in cui si schiera contro la camorra e invita il suo popolo a fare altrettanto. Anche il vescovo approva questa iniziativa, anche se non spalleggia apertamente il coraggioso parroco.

Le due famiglie camorriste che da anni si contendono il territorio di Casal di Principe e che stanno iniziando a spartirsi il traffico dei rifiuti, dopo la lettera del parroco decidono che il prete deve essere fatto tacere, per questo la notte di Capodanno, mentre Don Diana e il suo gruppo festeggiano in oratorio, Carlo spara con un mitra contro la Chiesa.

A vedere la scena solo Domenico, il suo fratellastro, che però tace sull’accaduto. Il suo comportamento lo porta ad essere convocato da suo padre, il boss Antonio Esposito, che lo vuole ufficialmente nella famiglia. Questo non ferma Don Diana che, insieme ad altri sacerdoti, promuove il comitato anti camorra “liberiamo il nostro futuro”.

Nell’ennesimo scontro tra le due famiglie Domenico muore.

Dopo questo fatto i Carabinieri arrestano molti componenti dei clan che iniziano a parlare e a svelare i rapporti tra camorra e politici: il Consiglio Comunale di Casal di principe viene sciolto, e il medico Franco Aversa, da tempo vicino a Don Diana, decide di candidarsi e il parroco lo sosterrà in questa sua difficile avventura. Ma la camorra non è affatto d’accordo e decide di far tacere una volta per tutte lo scomodo sacerdote uccidendolo il 19 marzo 1994, il giorno di San Giuseppe.

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