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Gli attori di Centovetrine e di Vivere insieme nel cast del film Un’insolita vendemmia

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Immaginate gli attori di Centovetrine e qualcuno tra gli interpreti principali di Vivere che si incontrano per realizzare un film e avrete il cast completo di Un’insolita vendemmia, un film scritto e diretto da Daniele Carnacina dall’11 aprile al cinema. Proprio così: in questo film il cast è composto dagli attori di due tra le soap italiane più amate e lo stesso regista è il produttore creativo ed esecutivo di Centovetrine.

Nel film Un’insolita vendemmia troviamo alcuni tra i principali interpreti di Centovetrine, come Roberto Alpi (Ettore), Alex Belli (Nicolò), Pietro Genuardi (Ivan), Jgor Barbazza (Damiano), Barbara Clara (Viola), Sara D’Amario (Viviana), Luca Biagini (Edoardo Della Rocca), Linda Collini (Cecilia) e Marianna De Micheli (Carol) e di Vivere, ovvero Gabriele Greco (Luca Canale) ed Edoardo Siravo (Vincenzo Leoni).

Anche la trama del film è molto vicina a quello che è successo davvero al cast di Centovetrine: le riprese della soap si erano interrotte e gli attori non sapevano se sarebbero riprese o meno, cosa che poi è successa.

In Un’insolita vendemmia un gruppo di attori che interpretato una soap opera di successo apprendono, dopo 12 anni sul set, della probabile fine della loro serie tv, decidono quindi di raggiungere Roberto, il leader del gruppo, in un’isola nella quale lui possiede una vigna, in modo da potersi prendere una pausa e vedere con distacco quello che sta succedendo. Alla fine gli attori saranno costretti a gestire una situazione delicata e prendere decisioni difficili.

Ecco come racconta il film il regista Daniela Carnacina :

È una commedia tragicomica nata dal desiderio e dall’urgenza di fissare un momento importante per me e per tutta la mia equipe. Centovetrine, la soap che dirigo in qualità di produttore creativo ed esecutivo, dopo dodici anni di messa in onda e di successo, era sul punto di essere interrotta, per tutti noi una sorta di lutto anticipato. Ma la crisi che stavamo conoscendo ha avuto l’effetto di instillare in noi una grande fiducia e la voglia di credere ancora di più nel lavoro.

E conclude:

La crisi come resurrezione è uno dei punti che avevo in testa nello scrivere il film: penso che da una crisi si esca tutti insieme, senza eccezioni, quindi sentivo il bisogno di raccontare una storia corale, d’amicizia, in una chiave di commedia graffiante, con dei forti contrasti etici e caratteriali.

 

[Fonte]

 

Photo Credit: Facebook

 

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