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L’Isola: sarebbe questa la nuova fiction di Rai Uno?

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L’isola: sarebbe questa la nuova fiction di Rai Uno? A definirla nuova ci vuole coraggio. Abbiamo aspettato la seconda puntata, prima di dire la nostra. Perché a noi le fiction italiane piacciono e volevamo dare a Blanca Romero una chance.

Una premessa innanzitutto:  i  dati auditel confermano l’interesse del pubblico e noi di fictionitaliane.com saremo sempre attenti a darvi informazioni, news e aggiornamenti. Continueremo a seguirla, puntata dopo puntata. Nella speranza che qualcosa migliori. Chissà. Anche per questo non ci addentriamo nella storia che – considerando la lunga serialità – potrebbe rivelarci graditi colpi di scena. Ma non possiamo rinunciare a dire la nostra da appassionati di fiction italiane.

Fatto sta che se ieri uno spettatore che, facendo zapping, fosse finito su Rai Uno mai avrebbe potuto pensare di trovarsi di fronte a un prodotto nuovo.  I costumi, la fotografia, la recitazione (intonazione e gestualità) rimandavano immediatamente a fiction fine anni 90, stile Incantesimo. Siamo sempre in Italia, per carità, non ci si aspettava mica un prodotto patinato e ben confezionato come quelli made in USA. In quel caso forse avremmo sì potuto gridare al miracolo e  da Rai Fiction avrebbero risposto di rimando che era stato merito di Santa Barbara…

Ma insomma, scherzi a parte, anche lo spettatore più distratto ormai è abituato a una qualità molto più alta proprio da un punto di vista estetico. Non si inganna più tanto facilmente nemmeno la casalinga di Voghera. Questa è non è una nuova fiction di Rai Uno. L’Isola è una sorta di Gente di mare rivisitata. Peggio. Gli effetti speciali lo dimostrano: sono quelli da Playstation 1. Ormai i videogiochi che si trovano sull’iPad hanno effetti e risoluzioni di gran lunga superiori a quelli visti in onda su Rai Uno. La grande fiction, quanti milioni sarà costata? Quanti altri prodotti di qualità e a basso costo avrebbero potuto finanziare? Meglio non pensarci, va.

Gli attori. Il regista, Alberto Negrin, ci teneva ad avere facce nuove nel cast. Che non fossero associabili ad altri personaggi, che non portassero in sé stereotipi. Una scelta giusta. Una grande possibilità per attori giovani e non, che hanno fatto tanta gavetta. Marco Foschi, Simone Montedoro in primis. Ma siamo sicuri che tutti lo meritavano? Di molti viene da chiedersi: perché stanno lì? Di Blanca Romero, specialmente. A proposito di fiction italiane: quante altre attrici nostrane avrebbero potuto interpretare quel ruolo? Perché proprio lei che non recita nemmeno nella nostra lingua? E questo non è un discorso di stampo nazionalistico. Anzi. È un discorso ancora una volta qualitativo: il doppiaggio è pessimo, sfiora il fuori sincrono (e non per colpa della doppiatrice ma evidentemente della post-produzione) la voce che è stata scelta non si sposa bene con la fisionomia dell’attrice, che ci mette del suo con una recitazione degna di un saggio teatrale ma non certo di una fiction di Rai Uno.

Gli attori, tutti, quasi sempre, parlano con il fiatone. E va bene che il tono della fiction è tensivo, da thriller fantaecologico (però quanto ci si annoia a sentire parlare di idrati di metano?) ma ogni personaggio sembra aver corso per cinque piani di scale durante ogni dialogo. L’ansia non viene per la storia. Ascoltandoli bene, si comincia a temere per la loro salute. Fatto sta che se non parlano ansimando, urlano. Il che è ancora più straniante.

Per fortuna che c’è la musica: praticamente un tappetino musicale costante sotto ogni scena, giusto per migliorare l’atmosfera e tamponare là dove la recitazione non riesce a restituire emozioni ed umori. Considerando l’utilizzo delle musiche, c’era bisogno di chiamare Ennio Morricone?

6 Commenti

  1. non capisco quel commento negativo che ho letto prima…Ame sembra una delle più belle fiction che la Rai abbia mai fatto e la scelta di attori così belli ,simpatici e bravi,non è usuale!

  2. Gli effetti speciali sono quelli che riguardano le balene, i delfini, le esplosioni della piattaforma ecc. Di speciale c’è solo che fanno veramente pena. Visto che c’erano potevano mettere le sagome di cartone, o i pupazzi di gommapiuma con l’attore dentro, l’effetto sarebbe stato certamente più realistico. Peccato perchè la trama e il livello di recitazione (a parte qualche eccezione) non è male. La Rai ha di che vergognarsi per aver voluto risparmiare proprio sulle cose che danno spettacolarità alle produzioni televisive e cinematografiche. Vergognoso pretendere un canone per realizzare delle pecionate del genere senza peraltro privarci della pubblicità. Spero che non provino a vendere la serie all’estero, così almeno la figuraccia resta in Italia

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