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Quando la fiction racconta la metamorfosi della famiglia

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Il cambiamento della famiglia italiana, principalmente l’evoluzione della figura paterna ed i diversi connotati che assume nella società, sono al centro di due fiction trasmesse dalla tv pubblica e da quella commerciale.

La prima è Un medico in famiglia la cui decima edizione è ai nastri di partenza il prossimo 8 settembre su Rai1. La seconda ha per titolo Amore pensaci tu ed andrà in onda su Canale 5 nel corso della stagione autunnale. Due serie completamente differenti per contenuti ed interpreti, ma accomunati da un comune denominatore: la figura paterna declinata in tutte le sfaccettature. C’è anche un ulteriore trait d’union a legare le sue serie: sono prodotte ambedue dalla Publispei di Verdiana Bixio.

La produttrice, attraverso il racconto televisivo, vuole guardare alla realtà e affrontare tematiche vissute quotidianamente ma sulle quali non ci si sofferma abbastanza. In un universo televisivo che fagocita le notizie e le propone spesso, sotto un’angolatura strappa- audience, c’è poco spazio per soffermarsi sui ruoli genitoriali al di fuori delle solite dinamiche voyeuristiche e retoriche. Con queste due serie, forse, potrebbe cambiare l’approccio.

Vale la pena di addentrarsi in questa analisi.

Il ruolo più tradizionale del padre, anche se inserito in una famiglia allargata, è presente in Un medico in famiglia che prevede genitori assorbiti dai problemi dei propri figli ai quali cercano di far fronte. Due, in particolare, le figure maschili che rappresentano padri di epoche diverse: si tratta di nonno Libero (Lino Banfi) che torna a tempo pieno nella serie e il dottor Lele Martini (Giulio Scarpati) presente a fasi alterne nelle nove stagioni precedenti. Nonostante, negli ultimi anni, Un medico in famiglia abbia allargato troppo, spesso distorcendolo, il concetto di nucleo familiare, le figure di Banfi e Scarpati obbediscono ancora ad alcuni dei canoni del pater familias inteso come custode delle memorie antiche e domestiche. Certo, Lele Martini ha seminato amori e figli e questa volta tornerà a Poggio Fiorito (dove si svolgono le vicende della serie) senza l’ultima compagna, Bianca dalla quale aveva avuto, recentemente, un bambino.

Anche gli altri protagonisti di Casa Martini si erano un po’ dispersi tuttavia, in questa stagione in arrivo verranno richiamati nella casa comune proprio dai due padri protagonisti. In particolare nonno Libero, dall’alto della sua veneranda età, rivolge un appello ai figli e nipoti «per stargli vicini prima che sia lui a lasciare loro». Una sterzata verso quei valori perduti nel corso delle ultime stagioni. L’aspetto più moderno dell’evoluzione del papà è descritto in Amore pensaci tu, serie tv nella quale vengono raccontate le vicissitudini di quattro padri a tempo pieno. I quattro genitori sono interpretati dagli attori Emilio Solfrizzi, Filippo Nigro, Fabio Troiano e Carmine Recano. Sono ex lavoratori momentaneamente disoccupati che si ritrovano a casa a badare ai propri figli mentre le rispettive mogli sono al lavoro. Si tratta di 20 episodi ognuno della durata di 45 minuti suddivisi in 10 prime serate previste a settembre sulla principale rete Mediaset. Inizialmente il titolo della fiction era House husbands. I quattro padri sono espressione di altrettante realtà familiari differenti nella società italiana. E documentano situazioni realmente presenti come conseguenza della crisi che ha tagliato, e taglia ancora, posti di lavoro. Nel cast recitano anche Giuliana De Sio e Martina Stella. Ma ci sono anche i gemelli Jacopo e Leonardo nipoti di Gianni Morandi. C’è di più: Amore pensaci tu apre anche ad un’altra forma di famiglia differente da quella composta da un uomo e una donna. La serie, infatti, affronta anche il problema dell’affido ad una coppia di omosessuali. I due devono calarsi nel ruolo di “genitori padri” per la figlia della sorella morta di uno dei due partner. Prenderanno l’impegno di prendersi cura di lei fino al raggiungimento della maggiore età.

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